Qualità, sprechi contenuti, evoluzione della figura del macellaio hanno caratterizzato l’evento, tenutosi a ModenaFiere il 26 e 27 marzo - Visitatori in aumento del 15% rispetto al 2016 - Tra gli stand, il giornalista-critico gastronomico Edoardo Raspelli, testimonial della fiera
La quinta edizione di iMEAT, l’unica manifestazione dedicata al macellaio del futuro, ha chiuso con un aumento dei visitatori nell’ordine del 15% rispetto al 2016 registrando il record di presenze: 7.084 operatori distribuiti nei due giorni di fiera. 175 sono stati i visitatori provenienti dall’estero. L’aumento ha interessato anche gli espositori, con 133 presenze, e lo spazio con circa 1.100 metri quadri in più. Sono tutti segni tangibili di come la fiera sia in costante crescita e sia sempre più in grado di attrarre l’interesse degli operatori del settore, adattandosi alle esigenze dello specifico mercato della macelleria.
Parole chiave di questa edizione sono state qualità, riduzione degli sprechi, evoluzione dell’attività del macellaio.
La qualità è da leggersi indipendentemente dal luogo e dal territorio - di cui peraltro deve sempre farsi interprete - e posizionarsi nei vari ambiti dell’attività, dall’allevamento alla materia prima fino al servizio. Il controllo e la riduzione degli sprechi stanno diventando un vero e proprio strumento per migliorare ed accrescere il business in un’ottica di maggiore sensibilità e rispetto degli animali e di salvaguardia dell’ambiente. L’evoluzione dell’attività, sempre più svincolata dallo stereotipo del macellaio con grembiule e mani rosse, ammicca a nuove proposte come i preparati cotti o pronti a cuocere e, soprattutto, a forme di marketing come l’aperitivo o il pranzo in macelleria, il catering, la collaborazione macelleria-ristorante, la sicurezza e la tracciabilità.
“Secondo quanto hanno sottolineato gli stessi visitatori, gli espositori hanno saputo dare risposte concrete alle diverse necessità della macelleria - commenta Luca Codato, titolare di Ecod società organizzatrice di iMEAT -. Il settore è in movimento e manifesta la necessità di poter scegliere tra un range di proposte sempre più ampio e diversificato, ma anche di approfondire conoscenze e migliorare la propria professionalità. Tutti fattori che, oltre alla qualità irrinunciabile della carne, possono imprimere al negozio quella marcia in più per fidelizzare il cliente ed interpretare al meglio le sue esigenze.”
Gli espositori consolidati sono stati concordi nel sottolineare il maggior interesse dei visitatori, meno curiosi e molto più motivati a conoscere ed approfondire quanto esposto; dal canto loro, le aziende che hanno partecipato per la prima volta sono rimaste impressionate dal forte afflusso di visitatori e dalla loro attenzione. Le proposte innovative non sono mancate ed in molti, aziende e visitatori, hanno dichiarato di aver concluso ordini già durante la fiera.